..:: la pesca a mosca, la nostra passione ::..
di Massimo Magliocco
Estate: caldo e trote apatiche, ma quando il sole tramonta, i salmonidi stravolgono le loro abitudini estive. A differenza di quanto si pensi però, questo momento ha le sue regole dalle quali non si può prescindere. Vediamo come.
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Con l'arrivo della primavera, anche la pesca entra nel suo periodo migliore. Le giornate si allungano, l'aria si riscalda e i livelli si stabilizzano. Tutto questo fa anche si che la presenza degli insetti sia più cospicua favorendo così l’attività della trota. Ma con l'avanzare della stagione e quindi con l'aumento del caldo, diminuiscono le ore migliori a causa di tutta una serie di elementi che limitano appunto questi momenti positivi. Il sole che picchia e che fa salire di molto la temperatura e di conseguenza il calo dei livelli, non fa altro che ridurre allo stretto necessario le attività delle trote e di conseguenza anche i pescatori in questa fase hanno ben poche possibilità di divertimento. Ma esiste un momento della giornata e cioè prima del buio, che condensa tutto il necessario per far si che ci si possa veramente togliere delle grosse soddisfazioni, che fa cambiare strategie e a volte la tecnica. Il cosiddetto coup de soir, come viene in gergo definito dai francesi, è un momento 'd'oro' che fa scatenare le trote spingendole ad abbandonare l'apatia che per tutta la giornata le ha accompagnate. è un momento che dura poco ma che sfruttato a dovere riesce in un sol colpo a regalare delle enormi soddisfazioni. In questo periodo le trote cambiano radicalmente il loro comportamento mettendosi alla ricerca di postazioni nuove e strategicamente migliori e che poi verranno occupate abitualmente in questi momenti. Al di la delle latitudini che sicuramente influiscono sui climi e di conseguenza sul comportamento della trota, questo periodo si protrae fino a quando i salmonidi iniziano a riprodursi, cioè fino ad ottobre. Prima del buio quindi le schiuse si fanno molto cospicue, e le trote quasi per incanto, iniziano a far bollire la superficie liquida. Chiaramente essendo tutto più difficile da vedere, la poca luce contribuisce a far si che il salmonide in presenza di insetti sull'acqua perda necessariamente molta della sua timidezza avventandosi a volte un pò alla cieca, su una siluette che assomigli ad una effimera o ad un tricottero. Una causa di questa abbondanza di schiuse serali, è forse da attribuirsi al fatto che le effimere ad esempio, a causa del forte caldo del giorno, possono perdere molti liquidi e quindi sono un pò restie al volo, mentre di sera, anche se la temperatura dell'acqua non cala di molto, l’assenza dei raggi solari permette loro di poter 'circolarè con più sicurezza. Questo comportamento delle effimere ha una conferma quando in piena estate e quindi con molto caldo, esse schiudono facilmente in giornate coperte, insomma quando il sole non c'è o è un pò coperto dalle nuvole. Ricordo una volta che nel mese di Giugno, per tutto il giorno non si vide una trota. Quando il sole venne all’improvviso coperto dalle nuvole, fu come se qualcuno accese all’improvviso un interruttore che mise in attività frenetica le trote in tutti i punti del fiume dove fino a poco prima non c’era il minimo segno di vita. La specie che più si identifica con la pesca prima del buio è senza dubbio la fario poiché essa si mette subito sotto la superficie se c’e’ una schiusa che desti la sua attenzione a differenza dell’iridea che può compiere anche molti metri per bollare. A sera quindi l’azione di pesca tende ad assumere una tattica diversa che e’ si, forse meno accorta, ma ha di contro una serie di fattori, primo fra tutti l’oscurità, che non sono certo dalla nostra parte. A sera il nostro lancio sarà corto ma dovrà essere molto preciso con pochi falsi lanci e dovrà far passare la mosca proprio sopra la testa della trota. Sull’imitazione da adottare in questi casi esistono un paio di teorie. Una dice che la mosca deve rassomigliare il più possibile all’insetto del momento perché le trote essendo in attività sulla schiusa in essere, sono concentrate su quell’insetto particolare, un altra dice che a quell’ora di sera e con poca quantità di luce non e’ il caso che si debba andare troppo sul sottile, l’importante e’ montare un mosca che abbia un dimensione fedele all’insetto naturale che sta schiudendo. Personalmente protendo più per la seconda tesi ma sono dell’avviso che fermo restando il discorso della taglia, non e’ male montare una mosca che abbia un mix di colori che possano unire l’utile al dilettevole. Una mosca chiara ad esempio, può facilitare di molto la sua visibilità, l'importante è che sia sempre della taglia giusta. Il vero momento magico di sera in estate, è quando avviene la cosiddetta caduta degli spinner, e questo è il classico attimo in cui si può racchiudere tutto il periodo del coup de soir. Quando intorno a noi e’ ormai buio ma il cielo è ancora leggermente chiaro, guardando in alto si possono vedere nuvole di spinner che volano. Ecco, quando si verifica questo evento, ci si deve preparare alla caccia grossa. In effetti in presenza degli spinner, le grosse trote si mettono in caccia. Il perché di questo atteggiamento delle trote è di difficile spiegazione, ma difronte a questo stadio degli insetti, i grossi salmonidi escono allo scoperto. Se è vero che le trote più grosse di sera si 'muovono' quando la luce è ormai poca e continuano a bollare anche a buio fatto, la difficoltà che può incontrare colui che non ha molta pratica di pesca in questo momento della giornata, è verosimilmente grande. In effetti quando la luce è ormai poca, come orientarsi per lanciare la nostra mosca? Certo che pochi elementi possono venire in aiuto al pescatore, anzi diciamo che l'unico è forse l'esperienza maturata pescando di sera. Quando non si riesce più a vedere le bollate, allora si deve tendere l'orecchio per sentire le più piccole variazioni di rumore. Capisco che questo è un modo a dir poco empirico, ma è l'unico sistema per poter continuare a pescare e per poter incocciare in una bella trota. A priori vanno fatte delle considerazioni e cioè che le trote più grosse sono quelle che in una buca ad esempio, entrano in attività per ultime. Quelle più piccole è già da parecchio che stanno bollando anche freneticamente creando spesso un vero e proprio sciacquio sulla superficie specialmente in presenza di insetti come i tricotteri. Ma è quando la luminosità è ormai ridotta che si deve fare molta attenzione ai cambiamenti del rumore delle bollate. è chiaro che questo è possibile farlo in una zona di acqua calma e non vicino a cascatelle o in ogni punto in cui l'acqua genera rumore. In questo momenti quindi bisognerà 'accendere i radar', allungare le orecchie e cercare di percepire il classico ed inconfondibile sordo rumore che le grosse trote generano quando bollano. è un rumore unico, una specie di 'BLUMP' che per chi lo conosce, è inconfondibile e che quando si percepisce fa capire che è cominciata l'ora delle grosse trote. è indubbio che quando non si riesce quasi più a scorgere neanche la mosca diventa difficile veramente capire dove essa stia, ma se a priori in presenza di luce si è fatta una seria lettura del tratto di fiume in cui si sta pescando, allora si possono avere delle buone possibilità. In effetti si dovranno studiare a fondo le correnti e si dovranno individuare le postazioni migliori dalle quali lanciare, sia per non lasciare mosche sugli alberi, sia per gestire al meglio l'operazione di lancio. Se poi si è stati fortunati nell'individuare anche le trote più grandi, allora avremo fatto delle ottime operazioni preliminari. Quando si percepisce il fatidico 'BLUMP', ci si dovra ricordare di come lanciare in quella direzione cercando di capire a che distanza stia la trota. In queste circostanze, l'avvicinamento al salmonide è senza dubbio meno difficoltoso arrivando a lanciare anche a pochissimi metri da essa, considerando anche che starà a pochi centimetri sotto il pelo dell'acqua e quindi anche con un cono visivo ridotto. Una considerazione da fare è che se si è aspettato questo momento per tutta la giornata, va 'sfruttato' al massimo cercando di non perdere del tempo prezioso e quindi di pensare troppo. Ci si è in effetti dovuti preparare il posto nei minimi dettagli senza lasciare nulla al caso. Ad esempio è, secondo me, meglio affidarsi a posti che si conoscono molto bene piuttosto di altri che invece non abbiamo mai affrontato prima, pescando magari in questi ultimi quando il giorno abbia regalato delle soddisfazioni e quindi ci si senta già appagati. Si preparino prima tutte quelle che possiamo considerare le mosche da utilizzare mettendole magari in un angolo del fly box. Personalmente mi preparo anche un paio di Tip del finale già pronti per l'uso, poiché sciogliere un nodo o un ingarbugliamento al bui o quasi è praticamente impossibile e in questi casi diventa difficile fare praticamente tutto anche le cose più stupide come legare la mosca, insomma di dovrà 'gestire' questo breve periodo che al massimo può durare 40/60 minuti, nel modo più semplice possibile. Una cosa secondo me molto utile è provare con la luce del sole a far passare la mosca nelle varie correnti in cui a sera si pescherà. è una delle cose più importanti poiché in questo modo si è in grado di valutare quali siano le passate migliori sia in fatto strategico che per tutti gli inconvenienti del caso primo fra tutto il dragaggio. Immaginate se a sera non si sappia come la mosca scende nella corrente. Bene, si rischierebbe di far dragare ad ogni lancio l’artificiale mentre le trote non fanno altro che bollare, e non bisogna mai credere a quello che molti asseriscono che con la poca luce la trota non vede l'insidiosa scia. Errore madornale da non commettere mai. Il passaggio dalla luce a buio, non è per fortuna mai così netto. Non è come se qualcuno spenga all'improvviso la luce. I nostri occhi man mano che la luce diminuisce, si adattano, nei limiti, all’oscurità, dandoci cosi tutto il tempo di valutare al meglio, le operazioni da effettuare. Se a lancio effettuato non si riesce più a vedere bene la mosca, bisognerà ferrare ogni volta che si vedrà bollare nei pressi del nostro artificiale, e qui diventa importante con la presenza della luce, aver prioritariamente verificato quanto tempo la mosca ci mette a compiere quel tragitto, evitando cosi di ferrare su una bollata che si compie qualche metro a monte della nostra mosca. Gli ambienti in cui pescare a sera sono un pò tutti, ma alcuni sono sicuramente migliori. Diciamo innanzi tutto che la superficie dell'acqua deve essere il più possibile piatta, nel senso che per poter mettere a frutto tutte le migliori strategie, si è costretti a dover compensare con il senso dell'udito, quello che la vista non è più in grado di darci, e quindi una superficie piatta ci verra in aiuto se non altro in questo senso, anche se per certi versi possiede delle 'controindicazioni' come ad esempio la difficoltà di mascherare ogni piccola 'magagna'. In questi termini direi che le risorgive e le lame di acqua piatta dei torrenti di una certa portata, sono senza dubbio tra le migliori. Evitare quindi di farsi trovare in postazioni sbagliate nel momento in cui sta per iniziare il momento magico. L'ideale è trovasi in postazione già molti minuti prima dell'inizio dei giochi. A volte, forse più spesso di quanto si pensi, le trote più grandi mangiano subito sotto, danno cioè il loro gradimento alle emergenti. Certo in queste situazioni è veramente difficile capire la realtà in quanto se quelle più piccole stanno bollando alla grande sulle dun, ci faranno pensare che anche le più grosse stiano facendo la stessa cosa. Se dopo qualche cattura non si aggancia nulla di interessante, si deve assolutamente provare subito sotto, in particolar modo in quei casi in cui a priori, cioè con la luce, si è accertata la presenza di trote con la 'T' maiuscola. La luna può darci una mano. C'è chi dice che con la luna piena la pesca si fa più difficile. Bene, questo potrebbe essere anche vero, ma più di una volta mi è capitato di pescare di sera con la luna piena, e più di una volta ho avuto delle enormi soddisfazioni primo perché sono riuscito a prendere delle grosse trote, secondo perché con l'aiuto della sua luminosità sono riuscito a pescare praticamente fino a molto tempo dopo che il sole era tramontato, riuscendo facilmente a distinguere tutte le bollate che le trote generano, e credetemi che in queste circostanze, diventa tutto estremamente fantastico. In una buca anche molto piccola, a sera può succedere di tutto. Trote molto grosse possono alimentarsi in superficie a pochi centimetri l'una dall'altra, sconvolgendo il normale concetto delle cose. Quindi se si è presa una trota di buone dimensioni in una buca anche piccola, può essere del tutto normale che nella bollata vicina si celi un'altra trota altrettanto grossa, quindi provare sempre, dando comunque la priorità alle bollate a voi più vicine. Da non dimenticare che quando si utilizzano le sedge, queste vanno impiegate nel loro modo più consono e cioè vanno fatte pattinare, e non solo a sera. Di solito l'utilizzo serale delle sedge è cosa normale specialmente quando noteremo che le trote bollano in maniera tale da farci pensare subito al loro utilizzo. In effetti quando i salmonidi generano una bollata diciamo così un pò 'violenta', il buon senso ci deve indurre all'utilizzo di tali artificiali, poiché i tricotteri evidentemente stanno guadagnando la riva. Da ricordare sempre e poi sempre, che quando si smette di pescare e ci si distoglie dalla superficie liquida, ci si rende solo allora conto che si è fatto molto scuro e che si potrebbero avere delle grosse difficoltà nel risalire a riva e peggio ancora nel ritrovare la via di uscita tra la vegetazione. Ricordo che qualche anno fa sull'Aniene mi trovai in queste situazioni da solo. Fu veramente tragica poiché, facendomi trasportare dall'entusiasmo, mi trovai a fare il coup de soir in un punto del fiume che non conoscevo, e avendolo risalito da dentro il letto, non trovavo più l'uscita. Quindi ricordarsi sempre di organizzarsi prima, cercando di pescare vicini ad una uscita dal fiume, di portarsi dietro sempre una torcia elettrica e di pescare sempre insieme a qualcuno.